Donatori: 5 buoni motivi per vaccinarsi contro l’influenza
A cura del dr. Antonio Silvestri, Medico Olistico, specialista in Malattie Infettive.
Donatori: 5 buoni motivi per vaccinarsi contro l’influenza

Come ogni anno, con l’arrivo dell’inverno

e dei nuovi virus influenzali, a non mancare

sono le raccomandazioni da parte delle

Autorità Sanitarie: il consiglio sempre valido

è quello di correre a vaccinarsi.

Ma perché farlo? Ecco 4 buoni motivi che

possiamo considerare da sempre validi.

Quest’anno, però, ne aggiungiamo uno,

per poter dire con ancora più fermezza

che vaccinarsi contro l’influenza è davvero

fondamentale.

Perché vaccinarsi contro l’influenza

Il momento migliore per vaccinarsi? Va

dai primi di novembre a dicembre inoltrato,

conside-rando che la protezione si sviluppa

dopo due settimane dall’iniezione

e che la massima circola-zione dei virus è

prevista tra gennaio e febbraio.

Le ragioni per recarsi dal proprio medico

di base o in farmacia per farsi somministrare

la dose di vaccino sono tante.

Eccone alcune.

1 - Per proteggere se stessi dall’influenza

- Spesso si sente dire che, nonostante

ci si sia sot-toposti al vaccino, l’influenza

arrivi comunque puntuale, come tutti gli

anni.

È bene, infatti, sottolineare che i vaccini

agiscono contro i virus influenzali più diffusi

nella sta-gione precedente e non rappresentano

uno scudo contro quei virus

che causano malanni minori, scambiabili

con l’influenza.

Se la possibilità di ammalarsi non è eliminata,

è però certo che il vaccino riesca

ad attenuare i sintomi. E se vi dovessero

dire che siano loro a causare l’influenza,

non credeteci: come sottoli-nea l’OMS

(Organizzazione Mondiale della Sanità), i

virus inattivati non possono sortire questo

effetto. Dolori o leggeri stati febbrili rappresentano

una normalissima reazione del

sistema im-munitario alla vaccinazione.

Uno o due giorni di riposo saranno sufficienti

per la ripresa.

2 - Perché rappresenta un salvavita per

le persone più fragili - Polmoniti batteriche,

di-sidratazione, otiti, sinusiti, peggioramento

di patologie, quali diabete, malattie

cardiovascolari e respiratorie croniche,

sono solo alcune delle complicanze che

l’influenza può portare con sé, so-prattutto

per i soggetti al di sopra dei 65 anni, per

i bimbi più piccoli e per le donne incinte.

3 - Per proteggere mamma e bambino

durante i mesi della gravidanza - Il vaccino

con-tro l’influenza è raccomandato

alle donne in dolce attesa, ma solo durante

il secondo e terzo trimestre di gravidanza.

In questo modo, il rischio di ricovero si

riduce del 50%, così come il pericolo che

il nascituro soffra di otite o di altre patologie

nei primi due mesi di vita, in quanto

la mamma gli avrà tra-smesso gli anticorpi

contro i virus influenzali, spesso responsabili

di tali malattie neonatali.

4 - Perché conviene (in tutti i sensi, anche

economicamente) - Sembrerà superfluo,

ma l’influenza ha anche un costo sociale

ed economico molto elevato.

Si stima che, ogni anno, si spendano circa

10,7 miliardi di euro, tra spese mediche,

farmaci e co-sti derivati da assenze lavorative.

Così, le famiglie spenderanno in

media 250 euro per contra-stare influenza

e sindromi annesse. Il vaccino, invece,

comporta un esborso modesto, compreso

tra i 9 e i 18 euro.

Per le categorie a rischio? È assolutamente

gratuito.

C’è un ottimo motivo in più per vaccinarsi

Ma c’è un altro motivo per il quale vale la

pena vaccinarsi, che riguarda la necessità

di raggiun-gere l’autosufficienza nazionale

per gli emocomponenti che, tradotto, significa

disponibilità di sangue per trasfusioni

in ogni angolo d’Italia.

Infatti, fra i mesi in cui è necessaria una

sempre maggiore compensazione vi sono

quelli invernali, dove si registra il picco influenzale

e quindi la minore disponibilità

di donatori.

Proprio per questo motivo, dal 2018,

grazie all’impegno del Centro Nazionale

Sangue e delle Associazioni, come Avis, i

donatori rientrano tra le categorie per cui

è raccomandata la vaccinazione.

Dunque, verrà offerta l’opportunità

del vaccino antinfluenzale al milione e

800mila dona-tori del sangue che significa,

in primis, garantire la continuità della

disponibilità delle donazioni.

Il consiglio?

Diventate donatori ... e vaccinatevi! Occorre

avere un’età compresa tra 18 anni e

i 60 anni, un peso non inferiore a 50 Kg

e godere di buona salute. Per qualsiasi informazione,

AVIS è a vostra disposizione!

E ricordate: AVIS tutela la salute del donatore

durante tutto l’anno, non solo prima

della donazione.

(in collaborazione con il sito pazienti.it)