Elisa: la mia alternanza scuola AVIS
L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (la cosiddetta Buona Scuo
Elisa: la mia alternanza scuola AVIS

Alcune nostre sedi hanno avviato percorsi di collaborazione con

gli istituti secondari del territorio.

Una di queste è l’Avis comunale di Vimercate, in provincia di

Monza e Brianza, dove negli ultimi anni ha svolto la sua attività

Elisa De Gobbis.

Elisa ha 19 anni e ha iniziato da pochi giorni l’Università, iscrivendosi

alla facoltà di Sociologia. Volentieri ci racconta qualcosa

della sua esperienza:

“Io ho partecipato a questo progetto nell’anno scolastico 2015/16 e nell’anno

scolastico 2016/17, per un totale di quattro settimane, svolgendo attività

presso la sede centrale di Vimercate e nell’ufficio situato all’interno dell’ospedale

‘Santi Damiano e Cosma’ di Vimercate.”

Durante il periodo di alternanza ha svolto diverse attività tra cui:

• Chiamata ai donatori per fissare e/o spostare appuntamenti

per sangue intero (S.I.) e plasmaferesi (PLF);

• Controllo della lista dei donatori di S.I. e PLF venuti il giorno

stesso, chiamata ai donatori non venuti e compilazione

della lista donatori di S.I. e PLF per il giorno successivo;

• Assistenza al progetto “AVIS@SCUOLA” per le scuole elementari

con lo scopo di illustrare il sistema circolatorio del

sangue e le compatibilità tra i vari gruppi sanguinei attraverso

dei giochi di squadra;

• Compilazione della lista dei donatori sospesi temporaneamente

da consegnare al Medico responsabile, per il consenso;

• Eliminazione e archiviazione, cartacea e a computer, dei

donatori sospesi definitivamente, dal Medico responsabile;

“Personalmente – prosegue Elisa - mi ritengo molto soddisfatta della scelta

di alternanza scuola-lavoro perché ho avuto l’occasione di osservare un

mondo che è alla portata di tutti, essendo la donazione libera, ma che non

si può capire appieno a meno che non la si viva, non solo come donatore, ma

come parte integrante per la realizzazione del risultato finale.

Una cosa che mi ha colpito molto è il fatto che, nonostante il gran numero di

donatori reclutati dall’AVIS e il numero di donazioni, non si è ancora raggiunto

l’obiettivo della completa copertura del fabbisogno nazionale di sangue.

Inoltre, prima di svolgere questo periodo di alternanza, non avevo idea di

quante persone, nonostante i numerosi impegni, si dedicassero a fare un gesto

così significativo, ma soprattutto non avevo idea dell’importanza che hanno

le persone che lavorano all’AVIS, perché, anche se è vero che sono i donatori,

con il proprio sangue, a salvare delle vite, nulla di tutto ciò sarebbe possibile

se non ci fossero persone che ogni giorno si impegnano a chiamare i donatori,

a controllare il numero di donazioni giornaliere e a organizzare progetti ed

eventi che permettano la diffusione di informazioni relative alle donazioni

di sangue, in modo che questo gesto così importante non venga dimenticato.

In tutto il mio periodo di alternanza scuola – lavoro, ho potuto osservare

l’importanza che hanno le donazioni di sangue all’interno della società, ma

soprattutto ho capito l’importanza dei donatori che rinunciando a parte del

loro tempo, facendo un gesto che può sembrare semplice o banale, sono in

grado di salvare delle vite.

Nella società contemporanea si tende a non dare troppa importanza alle

donazioni di sangue, considerandole solo come un prelievo di sangue. Questo

avviene perché, quando si discute delle donazioni di sangue, si parla principalmente

della modalità con cui vengono fatte, degli esami da svolgere e degli

strumenti utilizzati, ma non si parla di ciò che la donazione comporta. Infatti

anche una sola donazione di sangue può fare la differenza tra la vita e la

morte di una persona. Il tempo passato in AVIS, inoltre, mi ha confermato

nel desiderio di poter svolgere in futuro un lavoro che abbia a che fare con le

relazioni umane”.