Gruppo 0, conosciamolo meglio
a cura del dr. Giovanni Franco, specialista in Ematologia (in collaborazione con pazienti.it)
Gruppo 0, conosciamolo meglio

Esistono diversi sistemi di “gruppi sanguigni”, il più importante

è sicuramente quello “AB0” insieme al sistema “Rh”.

Questi sistemi sono stati tra i primi a essere scoperti e sono

i più importanti perché hanno un ruolo fondamentale nella

cosiddetta compatibilità donatore-ricevente.

Un “gruppo sanguigno” è determinato dalla presenza o assenza

di molecole sulla membrana dei globuli rossi, queste

sono definite “antigeni eritrocitari”. Questi antigeni sono

capaci di stimolare il sistema immunitario e di innescare

una reazione anticorpale nel siero di un soggetto ricevente,

quando trasfusi.

I gruppi possibili nel sistema AB0 sono il gruppo A, B, AB

e 0. Tutti i donatori di sangue sono sottoposti allo studio del

proprio gruppo sanguigno AB0 e Rh.

Le caratteristiche del Gruppo 0

I donatori appartenenti al gruppo 0 non posseggono sulla

superficie dei globuli rossi né antigeni di gruppo A né di

gruppo B e proprio per questo possono essere trasfusi, sebbene

con alcune eccezioni, a tutti i pazienti. Questi globuli

rossi non avendo antigeni del gruppo A e B sulla superficie

non innescano reazioni da parte degli anticorpi nel siero del

ricevente e, per questo motivo, sono tollerati e cioè “compatibili”.

I donatori sono anche studiati per quanto riguarda il sistema

“Rh”, si possono

avere donatori Rh+

(positivo) o Rh- (negativo),

a seconda della

presenza o meno

dell’antigene eritrocitario,

chiamato “D”,

sulla membrana del

globulo rosso.

Pertanto, i donatori 0

Rh- sono considerati

“donatori universali”

proprio perché non

esprimendo antigeni

propri del sistema A,

B o di quello Rh non

sono capaci di indurre

una reazione immunitaria

nel ricevente

e sono considerate

“compatibili”, anche

se è bene ricordare

che esistono delle eccezioni.

Le sacche di globuli

rossi provenienti da

donatori 0 Rh- sono pertanto importanti

in caso di situazioni di

emergenza, dove sia a rischio

la vita di un paziente e laddove

non ci sia il tempo di

eseguire le cosiddette “prove

di compatibilità”.

In queste situazioni di emergenza,

si può procedere alla

trasfusione di globuli rossi

direttamente; sono considerate

procedure salva vita da riservare a situazioni

particolari, come ad esempio in seguito a incidenti

stradali o in caso di eventi catastrofici che coinvolgono più

persone.

Importantissimo è lo 0 Rh- anche nel caso di trasfusioni

di neonati, perché dopo il parto il bambino ha ancora gli

anticorpi della madre pur avendo sui propri globuli rossi gli

antigeni corrispondenti al proprio gruppo sanguigno.

In questi casi, bisogna utilizzare sangue che sia compatibile

sia con il gruppo materno che con quello del neonato, il

sangue 0 Rh- proprio perché considerato universale in queste

situazioni può avere un ruolo decisivo essendo compatibile

con entrambi i gruppi qualunque essi siano.