La misura, introdotta come ogni anno, all’inizio dell’estate,
prevedeva la sospensione per 4 settimane per i donatori che
avessero soggiornato in province toccate dal virus e dove non
era effettuato il Nat test sui donatori.
Ques’estate, nella maggioranza delle regioni italiane il test
è stato eseguito, a conferma degli investimenti del settore
trasfusionale per garantire adeguate disponibilità di sangue
ed emocomponenti in ogni periodo dell’anno e al contempo i
massimi standard di qualità e sicurezza.
Il virus del Nilo Occidentale (conosciuto con la denominazione
inglese di West Nile Virus) è un Arbovirus che solo accidentalmente
può infettare l’uomo. L’infezione umana è in oltre l’80%
dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono
quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell’ 0,1% di tutti i
casi (comprensivi dei sintomatici ed asintomatici), l’infezione
virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo
meningite, meningo-encefalite.
Le evidenze scientifiche nazionali ed internazionali hanno
recentemente dimostrato l’efficacia dei piani di sorveglianza
sistematica delle catture di zanzare vettrici e di sorveglianza
attiva degli uccelli selvatici nel fornire informazioni precoci
sulla circolazione del West Nile Virus.
La sospensione di 28 giorni per WNV resta per chi ha viaggiato
in Canada e negli USA.