Condotto nel mese di ottobre con metodologia
CAWI (computer web assisted interview)
su un campione di 800 persone
rappresentativo della popolazione italiana,
il sondaggio ha indagato alcune conoscenze
degli italiani in tema di donazione di
sangue, plasma e di AVIS.
Oltre i 2/3 degli italiani (69%) associano
in prima battuta la parola plasma al mondo
del sangue, rispetto ad altri mondi (televisione,
energia,etc.).
Elevata la percentuale di risposte che
collegano la donazione di sangue più ad
aspetti sociali e solidali che non puramente
medici: per il 44% degli italiani si
tratta di un dovere sociale e di un gesto
di solidarietà e altruismo, mentre per un
altro 42% è un gesto che nasce dalla consapevolezza
che il sangue non si fabbrica
in laboratorio.
Rispetto alla donazione di plasma, quasi 4
italiani su 5 (il 79%) non è ben consapevole
delle differenze tra donazione di sangue
intero e plasma, mentre il restante 21%
afferma di conoscere abbastanza bene le
differenze mediche tra le due pratiche.
C’è poi un 36% per cento di italiani che è
abbastanza convinto di prenderla in considerazione
per il futuro, un’analoga percentuale
che non lo farà mai e una parte
significativa (28%) che non sa dare una
risposta precisa.
Per quanto riguarda i motivi che ostacolano
l’idea di diventare donatori di plasma, i
problemi di salute (54%) hanno il sopravvento
su una sensazione di paura (22%),
sul non averci mai pensato prima (12%) e
sulla mancanza di tempo (8%).
Il senso di paura per gli aghi è prevalente
nella fascia dei più giovani (18-34 anni),
mentre le problematiche di salute incidono
soprattutto sulle donne e su chi ha tra
i 45 e i 60 anni.
Un’ulteriore domanda ha riguardato la notorietà
di AVIS tra la popolazione. L’81%
degli italiani afferma di conoscere bene
o molto bene il brand dell’Associazione,
mentre un 18% dichiara di averla sentita
nominare qualche volta e solo l’1% di non
conoscerla affatto.