Alcune nostre sedi hanno avviato percorsi di collaborazione con
gli istituti secondari del territorio.
Una di queste è l’Avis comunale di Vimercate, in provincia di
Monza e Brianza, dove negli ultimi anni ha svolto la sua attività
Elisa De Gobbis.
Elisa ha 19 anni e ha iniziato da pochi giorni l’Università, iscrivendosi
alla facoltà di Sociologia. Volentieri ci racconta qualcosa
della sua esperienza:
“Io ho partecipato a questo progetto nell’anno scolastico 2015/16 e nell’anno
scolastico 2016/17, per un totale di quattro settimane, svolgendo attività
presso la sede centrale di Vimercate e nell’ufficio situato all’interno dell’ospedale
‘Santi Damiano e Cosma’ di Vimercate.”
Durante il periodo di alternanza ha svolto diverse attività tra cui:
• Chiamata ai donatori per fissare e/o spostare appuntamenti
per sangue intero (S.I.) e plasmaferesi (PLF);
• Controllo della lista dei donatori di S.I. e PLF venuti il giorno
stesso, chiamata ai donatori non venuti e compilazione
della lista donatori di S.I. e PLF per il giorno successivo;
• Assistenza al progetto “AVIS@SCUOLA” per le scuole elementari
con lo scopo di illustrare il sistema circolatorio del
sangue e le compatibilità tra i vari gruppi sanguinei attraverso
dei giochi di squadra;
• Compilazione della lista dei donatori sospesi temporaneamente
da consegnare al Medico responsabile, per il consenso;
• Eliminazione e archiviazione, cartacea e a computer, dei
donatori sospesi definitivamente, dal Medico responsabile;
“Personalmente – prosegue Elisa - mi ritengo molto soddisfatta della scelta
di alternanza scuola-lavoro perché ho avuto l’occasione di osservare un
mondo che è alla portata di tutti, essendo la donazione libera, ma che non
si può capire appieno a meno che non la si viva, non solo come donatore, ma
come parte integrante per la realizzazione del risultato finale.
Una cosa che mi ha colpito molto è il fatto che, nonostante il gran numero di
donatori reclutati dall’AVIS e il numero di donazioni, non si è ancora raggiunto
l’obiettivo della completa copertura del fabbisogno nazionale di sangue.
Inoltre, prima di svolgere questo periodo di alternanza, non avevo idea di
quante persone, nonostante i numerosi impegni, si dedicassero a fare un gesto
così significativo, ma soprattutto non avevo idea dell’importanza che hanno
le persone che lavorano all’AVIS, perché, anche se è vero che sono i donatori,
con il proprio sangue, a salvare delle vite, nulla di tutto ciò sarebbe possibile
se non ci fossero persone che ogni giorno si impegnano a chiamare i donatori,
a controllare il numero di donazioni giornaliere e a organizzare progetti ed
eventi che permettano la diffusione di informazioni relative alle donazioni
di sangue, in modo che questo gesto così importante non venga dimenticato.
In tutto il mio periodo di alternanza scuola – lavoro, ho potuto osservare
l’importanza che hanno le donazioni di sangue all’interno della società, ma
soprattutto ho capito l’importanza dei donatori che rinunciando a parte del
loro tempo, facendo un gesto che può sembrare semplice o banale, sono in
grado di salvare delle vite.
Nella società contemporanea si tende a non dare troppa importanza alle
donazioni di sangue, considerandole solo come un prelievo di sangue. Questo
avviene perché, quando si discute delle donazioni di sangue, si parla principalmente
della modalità con cui vengono fatte, degli esami da svolgere e degli
strumenti utilizzati, ma non si parla di ciò che la donazione comporta. Infatti
anche una sola donazione di sangue può fare la differenza tra la vita e la
morte di una persona. Il tempo passato in AVIS, inoltre, mi ha confermato
nel desiderio di poter svolgere in futuro un lavoro che abbia a che fare con le
relazioni umane”.