Servizio civile, le storie di chi ci saluta
Mentre il 28 settembre è scaduto il bando per il servizio civile 2018-19, in questi giorni stanno per concludere la loro attività
nelle nostre sedi oltre 300 ragazzi. Alberto e Giada hanno voluto raccontarci qualcosa della loro esperienza.
Servizio civile, le storie di chi ci saluta

Alberto Militello

(Avis Regionale Emilia-Romagna)


Sono arrivato a Bologna

quattro anni fa per cominciare

l’università e, in un

certo senso, anche per reinventarmi

e mettermi alla prova.

Fin da subito mi ero ripromesso

di essere più attivo, di impegnarmi per una causa.

Così, il secondo anno, ho deciso di iscrivermi ad Avis e

superare la mia paura degli aghi: questo mi avvicina e mi

porta ad approfondire il tema della donazione, vivendolo

in prima persona.

Tra impegni universitari e lavorativi, la mia voglia di fare

non era stata ancora soddisfatta, poi un giorno arriva una

e-mail di Avis, mi chiede di diventare volontario del Servizio

Civile.

La soluzione perfetta, unisce il mio bisogno di sostentarmi

e mi dà finalmente l’occasione di fare quel passo in

più, di non partecipare solo marginalmente alle cose che

mi piacciono. Ma anche allora, non avrei mai pensato di

imparare così tanto, di trovare un ambiente di lavoro così

accogliente e di riuscire a credere così fermamente a una

causa. Penso sia stato tutto merito delle persone che ho

incontrato, le ragazze di Avis Emilia-Romagna e Giada, la

mia compagna di viaggio, nonché padrona.

Adesso sto per laurearmi e sicuramente quella del servizio

civile è un’esperienza che non dimenticherò, che non

posso fare a meno di consigliare e che di fatto non faccio

altro che consigliare a tutti i miei amici, continuamente

(approfitto di questo spazio per scusarmi con loro).


Giada Iacoi

(Avis Regionale Emilia-Romagna)


Sono una studentessa di Giurisprudenza

e vivo a Bologna

da diversi anni. Da un po’

di tempo guardavo con interesse

al SCN considerandolo una

bellissima opportunità per mettermi

in gioco. La scelta non è stata casuale anzi, il progetto di

Avis mi ha incuriosita per diversi aspetti.

Da un lato mi ha dato la possibilità di contribuire

alla causa di Avis: non sono una donatrice e saper

di potermi rendere utile in modo diverso mi appaga.

Dall’altro avevo voglia di esplorare una realtà

diversa dal mio percorso universitario.

Un’esperienza a dir poco entusiasmante e interessante,

sia dal punto di vista personale che come primo approccio

al mondo del lavoro.

Solo adesso mi rendo conto che è già passato un anno,

un anno ricco di formazione, impegno ma anche di divertimento

e di piccole soddisfazioni.

Sono una persona curiosa e desiderosa di apprendere

cose nuove ma, non mi aspettavo di sviluppare un interesse

così forte verso i valori di questa Associazione, né

mi sarei mai aspettata di trovarmi così bene e di sentirmi

a mio agio in un contesto lavorativo per me nuovo. Il

merito è delle persone che ci lavorano che, sin da subito,

hanno saputo trasmettermi la loro passione e il loro impegno,

per questo mi sento di dire grazie a Monica, Alessandra,

Beba, Giulia e Alberto il mio suddito e compagno

d’avventura!