Carissimi,
i donatori di sangue hanno certamente una loro
giornata di festa specifica e privilegiata, il 14 giugno.
Eppure, c’è un’altra data, che festeggiamo in questi
giorni e che riguarda molto da vicino il valore
della donazione: mi riferisco al 4 ottobre, che dal
2015 è ufficialmente per l’Italia il giorno del Dono.
Questa festa cade volutamente nella ricorrenza
di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e figura
capace di unire laici e credenti in una comune visione
di servizio e attenzione al prossimo.
L’Italia del giorno del dono e di cui AVIS fa parte
è un Paese costituito da volontari che, silenziosamente
e operosamente, contribuiscono ogni giorno
a costruire il bene comune in tutti i suoi risvolti:
sanitario, sociale, ambientale, culturale.
Molto spesso, i nostri volontari donatori sono gli
stessi che nelle loro città e nei loro comuni partecipano
anche a molte altre iniziative di solidarietà,
proprio perché la loro vita è intesa totalmente
come dono di sé.
Più di tanti discorsi vuoti o di tante formule, oggi
è importante ricordare tutte queste persone, tutti
questi nostri volontari
che aprono le
sedi AVIS in ogni
angolo d’Italia,
che accolgono
nuovi e vecchi
donatori,
di ogni età e di
ogni provenienza
sociale, che organizzano
incontri nelle scuole
e sfidano il freddo d’inverno e il caldo afoso d’estate
per allestire gazebo informativi.
Questi nostri amici che si donano costruiscono
relazioni di grande valore e rappresentano la
miglior risposta a un’Italia – come purtroppo evidenzia
l’ultimo rapporto Auditel Censis – dove un
uso smodato e non ragionevole delle nuove tecnologie
sta portando a una rottura dei rapporti e
dei legami.
In questo giorno del
dono, lasciatemi ricordare
anche chi –
per motivi di età o di
salute – non può più
essere protagonista
attivo della vita associativa e del mondo del dono.
Tutte queste persone, restano comunque con il
loro esempio un prezioso punto di riferimento
dell’Associazione, che ha la necessità di vivere in
un corretto rapporto tra generazioni.
Da ultimo, lasciatemi anche ringraziare gli oltre
300 volontari di servizio civile che stanno concludendo
in queste ore l’attività nelle nostre sedi.
Ci auguriamo davvero che sia stata una bella
esperienza e che anche per il futuro il dono di sé
diventi il punto centrale delle loro vite.